“L’attestazione SOA come potenzialità e competenza”. Intervista a Simone Severi, CEO Soalaghi

Ingegner Severi, il vostro mercato di riferimento, quello dell’edilizia e delle costruzioni, è cambiato negli ultimi due decenni? E come?

Il mercato è diventato molto più selettivo ed ha premiato le imprese strutturate e organizzate. L’Attestazione SOA ha sostituito l’Albo Nazionale Costruttori che contava circa 70.000 imprese iscritte. L’Albo fu chiuso nel 2000 a favore del sistema SOA che ha avuto il suo apice nel 2010 con 50.000 imprese iscritte. Oggi siamo appena sotto le 30.000 imprese qualificate. Un calo fisiologico che va letto in senso positivo poiché ha selezionato il mercato premiando le imprese più strutturate e organizzate.

L’attestazione SOA in passato è stata vissuta come un mero obbligo per le imprese negli appalti pubblici, oggi invece?

Oggi l’ottenimento della SOA non è un fatto banale, occorre possedere i requisiti previsti di natura legale, economico-finanziaria e tecnica. E occorre saperli dimostrare in modo puntuale. L’ottenimento della SOA è percepito da molte imprese come valore aggiunto poiché hanno superato un esame per nulla scontato. Abbiamo riscontrato come molte Imprese meritevoli utilizzino la SOA non solo per partecipare ad appalti pubblici ma anche come biglietto da visita, puntando a massimizzare il risultato in termini di categorie e classifiche indipendentemente dal loro utilizzo. Una Attestazione SOA con alte classifiche è una dimostrazione di potenzialità e competenza.

Nell’autunno 2024 è arrivata la novità della patente a crediti per rafforzare l’attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, un primo bilancio?

Primo bilancio sicuramente positivo: dal punto di vista delle imprese sono escluse quelle che sono in possesso della SOA con classifiche maggiori o uguali alla III classifica, imprese cioè che hanno già dimostrato una determinata capacità organizzativa e strutturale in fase di qualificazione che, appunto, sostituisce la patente a punti. Anche dal punto di vista della SOA il bilancio è positivo in quanto il legislatore ha rimarcato come il sistema di qualificazione SOA, dopo 25 anni, sia un punto di riferimento fisso per i controlli sulle imprese, oltre a quelli necessari per le gare d’appalto. In tal senso, è bene ricordare che le SOA hanno anche il compito di qualificare le imprese intenzionate ad eseguire i lavori relativi ai bonus.

SOAlaghi ha intrapreso un percorso di riorganizzazione con l’ausilio di programmi di Intelligenza Artificiale, come sta procedendo?

Siamo sempre stati all’avanguardia sugli applicativi informatici: 25 anni fa la nostra prima Attestazione era già digitalizzata. Non solo, da oltre dieci anni abbiamo totalmente eliminato la carta. Al tempo stesso i controlli, in 25 anni di operatività, si sono fatti sempre più attenti e precisi. Strumenti informatici sempre più evoluti sono per noi un asset necessario per le verifiche incrociate in tempo reale, per l’archiviazione digitale e per la crescita societaria. Grazie all’Intelligenza Artificiale SOAlaghi si è data degli obiettivi specifici: ridurre al minimo la possibilità di errori dovuta al data entry ed elevando le risorse interne ad un ruolo più da analisti.

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