Importanti modifiche per il settore degli appalti pubblici. Il D.Lgs. n. 209/2024, in vigore dal 31 dicembre 2024, introduce significative integrazioni e correzioni al recente Codice dei Contratti. Queste novità, frutto delle prime applicazioni pratiche e delle direttive europee, non sono semplici ritocchi, ma interventi con un impatto diretto e sostanziale sulla gestione delle gare d’appalto per gli operatori economici.
Impatto per le imprese e Stazioni Appaltanti
Le modifiche toccano diversi aspetti, ma i punti di maggiore rilevanza per le imprese e i professionisti del settore riguardano l’inasprimento delle regole, l’uso della digitalizzazione e l’introduzione di nuovi criteri di selezione.
1. Rafforzamento dei Requisiti di Partecipazione (Digitalizzazione e Anticorruzione)
La vera svolta è l’ulteriore spinta verso la digitalizzazione completa del ciclo di vita degli appalti.
- Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP): Viene rafforzato il ruolo della Banca Dati come unica fonte di verifica dei requisiti. Per gli operatori, questo significa maggiore trasparenza, ma anche una necessità stringente di avere tutti i dati aziendali sempre aggiornati e coerenti con i sistemi ANAC, pena l’esclusione automatica. L’errore formale sarà sempre meno tollerato.
- Motivi di esclusione: Si registra un inasprimento e una maggiore chiarezza sui motivi di esclusione non automatici. In particolare, le stazioni appaltanti avranno strumenti più robusti per valutare l’affidabilità professionale, concentrandosi sui comportamenti etici e sulla compliance aziendale.
2. Revisione dell’Oneri Informali e Semplificazione
Nonostante la complessità del quadro normativo, il decreto tenta di razionalizzare alcune procedure:
- Semplificazione della documentazione: L’obiettivo è ridurre gli oneri documentali a carico degli operatori, favorendo l’uso del Documento di Gara Unico Europeo (DGUE) in formato digitale e la sua interoperabilità. Questo dovrebbe snellire la fase di presentazione delle offerte, ma richiede alle aziende una perfetta padronanza degli strumenti informatici.
- Fondo per la Premialità: Vengono introdotte o potenziate misure premiali per le stazioni appaltanti che dimostrano efficienza nella gestione delle procedure. Sebbene indiretto, questo incentivo si traduce per gli operatori in gare gestite con maggiore competenza e tempi di aggiudicazione potenzialmente più brevi.
3. Criteri Ambientali Minimi (CAM) e sostenibilità
Il Decreto pone l’accento sulla transizione ecologica e l’innovazione:
- Applicazione Estesa dei CAM: L’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi non è più un’opzione, ma una regola quasi universale, estendendosi anche a categorie di appalti finora meno coinvolte. Per le imprese, ciò impone un adeguamento rapido delle procedure produttive e l’ottenimento di certificazioni specifiche che attestino la sostenibilità del prodotto o del servizio offerto. Chi non è green rischia di restare fuori dal mercato degli appalti pubblici.
- Offerta Economicamente Più Vantaggiosa (OEPV): Vengono ulteriormente chiariti e valorizzati i criteri qualitativi nell’ambito dell’OEPV, offrendo alle aziende che investono in innovazione, qualità sociale e ambientale maggiori opportunità di prevalere sul prezzo.
In conclusione, il Decreto consolida la direzione intrapresa dal Codice: meno spazio per l’improvvisazione e gli errori formali, maggiore enfasi sulla competenza digitale, l’etica d’impresa e la sostenibilità. Gli uffici SOAlaghi sono a disposizione dei clienti per ogni tipo di informazione.
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